Perché si paga l’imposta di successione?
Purtroppo nella vita arriva il momento doloroso in cui perdiamo i nostri cari.
Ci troviamo così a dover affrontare la successione. In parole semplici con la successione, un soggetto subentra nelle posizioni giuridiche di un altro, per arrivare ad esserne l’erede; quindi ogni proprietà del defunto viene trasferita ai sui eredi.
Su cosa si paga la successione?
L’imposta di successione è un’imposta indiretta che si paga sui beni mobili, immobili, diritti reali o denaro.
E’ la stessa Agenzia delle Entrate che la calcola e la liquida sulla base della dichiarazione di successione, che gli eredi devono presentare.
Chi deve fare la dichiarazione di successione?
Gli eredi, o i seguenti soggetti:
– i chiamati all’eredità
– i legatari
– gli amministratori dell’eredità
– i curatori dell’eredità
-l’esecutore testamentario
Se i soggetti interessati sono più di uno, è sufficiente che uno solo di essi la presenti.
NON va presentata quando:
. l’eredità è devoluta al coniuge o ai parenti in linea diretta del defunto.
-il valore complessivo dell’eredità non e superiore a 100.000 euro
-non sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari
La dichiarazione di successione va presentata entro e non oltre i 12 mesi dalla data di apertura della successione, che coincide con la data del decesso.
Come si presenta?
La dichiarazione di successione e la contestuale domanda di volture catastali si presenta solo ON LINE, tramite i servizi telematici dell’agenzia delle Entrate, con lo SPID o FISCONLINE/ENTRATEL, o tramite un intermediario abilitato, o direttamente all’ufficio competente dell’agenzia delle entrate.
DATI NECESSARI:
. dati anagrafici del defunto
-albero genealogico del defunto
-estremi catastali degli immobili in eredità
– eventuali azioni di borsa o titoli
-donazioni del defunto fatte in vita
-eventuali debiti
Come si calcola l’imposta di successione?
la base imponibile su cui l’Agenzia delle Entrate calcola l’imposta è data dalla differenza tra il valore totale dell’attivo ereditario e le passività del defunto.
ATTIVI EREDITARIO:
– beni immobili e diritti reali immobiliari
-aziende, navi, aeromobili
-azioni, obbligazioni, altri titoli, quote sociali
-rendite e pensioni
-crediti
-denaro, gioielli, mobili per importo pari al 10% del valore globale netto imponibile dell’asse ereditario, anche se non dichiarati o dichiarati per un importo minore.
PASSIVITA’:
-debiti del defunto alla data di apertura della successione
-spese mediche sostenute dagli eredi negli ultimi 6 mesi e funerarie in misura non superiore ad € 1032,91, ossia la soglia maggiore di detrazione fruibile.
Il valore netto dell’asse ereditario verrà poi suddiviso per le singole quote da attribuire a ciascun erede. Per i beni immobili devono essere corrisposte le imposte ipotecarie e catastali pari al 2% e all’1%.
Se un beneficiario ha i requisiti per accedere alle agevolazioni prima casa, pagherà 200 euro per ognuno dei due contributi.
ALIQUOTE
L’Aliquota dell’imposta di successione viene differenziata in base al grado di parentela.
Tra coniugi o parenti in linea retta l’aliquota è al 4% del valore dell’eredità ricevuta.
Ogni beneficiario ha diritto ad una franchigia dal tetto massimo di un milione di euro, ossia, nel caso in cui l’eredità ricevuta sia inferiore a questo ammontare, non sarà necessario versare nessuna imposta.
In caso di fratelli l’aliquota è del 6% con una franchigia di 100.000 euro per ciascun beneficiario.
Per tutti gli altri eredi fino al quarto grado, l’aliquota rimane al 6% senza alcuna franchigia.
Le aliquote e le franchigie si applicano sui singoli beneficiari, quindi non sul valore totale dell’eredità, ma per singolo erede.
Per cosa non si paga l’imposta:
– titoli di Stato italiani o di altri paesi dentro UE
– aziende o rami di azienda e quote di controllo in società di capitali se i parenti in linea diretta proseguono nell’esercizio dell’attività per almeno 5 anni dalla data del trasferimento.
-TFR e prestazioni erogate dai fondi di previdenza complementare
-veicoli iscritti al PRA
-polizze sulla vita
Pagamento
Con l’importo esatto da pagare, si hanno 60 giorni con modello F24 (si può rateizzare per grandi importi, pagando però il 20% entro i 60 giorni).
Omissione pagamento imposta di successione
Chi omette di presentare la dichiarazione è punito con la sanzione amministrativa dal 120 al 240 per cento dell’imposta dovuta. La sanzione amministrativa di euro 250 a euro 1.000 viene applicata se non è dovuta l’imposta.
Se la dichiarazione è presentata invece con ritardo, il contribuente potrà beneficiare dell’istituto del ravvedimento operoso che consentirà di pagare sanzioni ridotte in misura proporzionale al tempo intercorso tra la violazione e la regolarizzazione.
Se la dichiarazione di successione viene presentata oltre i cinque anni dal termine di scadenza (sei anni dalla data del decesso) verranno pagate le imposte ma non saranno dovute sanzioni per avvenuta prescrizione dei tempi.
Per dubbi o chiarimenti contattatemi nell’apposito modulo domande https://cristinadominici.it/
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Cristina
Una risposta
Articolo puntuale e snteressante specie per la prescrizione dopo i 5 anni!