Bianco o rosso? Rosé grazie!

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LA VIE EN ROSE, una delle canzoni più famose al mondo, scritta e portata al successo da Edith Piaf nel 1945, racchiude l’espressione francese voir la vie en rose, (vedere la vita rosa), essere ottimisti, sperare nel futuro!

Il concetto, a mio avviso, si addice perfettamente al mondo dei vini rosati, che stanno prepotentemente e fortunatamente facendosi strada nel mondo, simbolo di leggerezza, freschezza, spensieratezza, meno impegnativi di un rosso, ma altrettanto eleganti ed appaganti.

Dati

L’Osservatorio Mondiale dei vini rosati in Provenza (CIVP), regione leader dei vini rosati di qualità top nel mondo, nei suoi report annuali, prevede per il 2035 un aumento di produzione del 50%, rispetto ai circa 24 milioni di ettolitri attuali.

I quattro leader produttori mondiali continuano ad essere: Francia, Stati Uniti, Spagna, Italia (con una produzione di due ettolitri prodotti).

Più vini rosati in Italia

Il ritorno dei turisti dopo il covid, sta dando nuovo impulso al food and beverage.

Aumenta la produzione dei vini rosati. Entrando più nello specifico, per il Chiaretto di Bardolino, ad esempio, il 2022 è cominciato sotto i migliori auspici, con un tasso di incremento di fine aprile che è stato del 16%, e a fine maggio la crescita è stata ancora del 7%, con imbottigliamenti cumulati per 4,6 milioni di bottiglie. Nei primi 5 mesi dell’anno, il peso del Chiaretto sul totale delle Dop è cresciuto fino al 45%, tornando di fatto ai livelli pre-Covid.

Stesso successo per il Salice Salentino. Il distretto promuove circa 9 milioni di bottiglie di rosato. Il Consorzio del Salice Salentino si aspetta un’estate molto positiva sul versante consumi, con un incremento di vendite compreso tra il 25% e il 50%.

NON SOLO IN ITALIA

Il boom dei rosè non riguarda solo l’Europa. La grande richiesta arriva anche da oltreoceano, dove a New York, il rosè è chiamato Pink Bubbly wine.

CANTINE PAOLO LEO

Nella mia seconda vita, quella di sommelier, oltre alla prima di agente immobiliare, ho avuto il piacere di presentare una serata in un ristorante con i vini di questa splendida realtà pugliese e di assaggiare, la loro ultima creazione, il ROSA MORA, Malvasia Nera di Brindisi in purezza, vinificata in rosato.

https://www.paololeo.it/

Siamo nel cuore del Salice Salentino Doc a San Donici, le cantine Paolo Leo si ampliano poi nel 2020 con una seconda cantina nella zona del Primitivo di Manduria DOC.

Tra passato e futuro siamo in perfetto equilibrio tra tradizione e modernizzazione” la loro filosofia è proprio questa.

Paolo Leo, classe 1960,  nasce in una famiglia dove produrre vino era una eredità inevitabile; il capostipite cominciò agli inizi del Novecento a vinificare le sue uve nella Masseria Monticello, fu poi suo figlio Paolo Leo ad ereditare la terra e a costruire il palmento in paese.

E oggi è ancora un erede, l’omonimo Paolo Leo, figlio di Nicola, a guidare la nuova cantina, insieme a sua moglie Roberta e i figli Nicola, Stefano, Francesco e Alessandro.

Rosa Mora, vino rosato da Malvasia Nera

Il giovanissimo Nicola, enologo della famiglia e figlio di Paolo Leo, l’8 gennaio 2023 ha presentato alla Convention Agenti 2023, con oltre 120 invitati, oltre 60 agenti due grandi vini ottenuti dalla vinificazione dell’uva più antica del Mediterraneo: il Rosa Mora vinificato in rosato e il Mora Mora vinificato in rosso. Alla serata era presente anche Charlie Arturaola per molti un mito vivente, personaggio carismatico, attore e sommelier leggendario negli ambienti culinari, presidente della Grappolo Blu Inc. con sede a Miami, dove tiene conferenze e conduce degustazioni didattiche, è considerato tra i dieci palati più influenti della storia del mondo del vino americano.

Il vitigno del Rosa Mora è la Malvasia Nera di Brindisi in purezza e il colore è quello del rosato salentino, con un corallo brillante e luminoso. All’olfatto si percepiscono more e lamponi. Il gusto è caratterizzato da grande freschezza in acidità ed una superlativa scia sapida sul finale, mentre con una temperatura di servizio ottimale di 14 gradi è adatto a tutto pasto.

Note di degustazione

Il Rosa Mora è delicato, bilanciato e con una lunghezza unica che invita ad altri sorsi, con un sapore che ricorda la brezza marina; ha un tannino “timido”, di corpo medio, con sentori di ciliegie e prugna, ottima freschezza e finale di bocca.

Durante la cena di gala, Charlie Arturaola ha consegnato a Nicola Leo, enologo di Cantine Paolo Leo, il Premio “Riconoscimento alla sapiente ed innovativa tecnica enologica”.

“Ho voluto assegnare questo riconoscimento in quanto ritengo accurato e ben fatto l’operato del giovane enologo Nicola Leo che in questi anni ha dato un’impronta di altissima qualità ai vini di Cantine Paolo Leo, sicuro che farà grande carriera”.

Ma con cosa abbinare i vini rosati?

A volte non comprendo come proprio gli addetti del settore vino, abbiano ancora tanti dubbi sui rosati.

Sono vini che accomunano le caratteristiche tipiche dei vini bianchi da una parte e dei vini rossi dall’altra, cosa che li rende estremamente versatili negli abbinamenti.

Aperitivi, antipasti, zuppe di pesce, pasta con condimenti non troppo elaborati, carni bianche, cucina orientale, piatti piccanti, pizza, burgers, carne alla griglia, sono solo alcuni dei tanti abbinamenti possibili.

Adatti anche con carciofi, asparagi e cavolo, perchè i vini rosati riescono ad addolcire l’amarezza di queste verdure.

Perfetti poi con i carpacci di carne e di pesce come tonno e salmone!

Buon rosè a tutti!

Cristina

https://cristinadominici.it/

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